Un consiglio da Legnaia: che tipo di acqua utilizzi per annaffiare le piante? 

Un consiglio da Legnaia: che tipo di acqua utilizzi per annaffiare le piante? 

 

Se hai l’impressione di trovarti di fronte a una domanda a trabocchetto, sappi che lo è! L’acqua non è sempre uguale, ed è necessario adottare qualche piccolo accorgimento per fare sì che le tue piante siano felici e in salute. 

Probabilmente la maggior parte delle persone si serve dell’acqua del rubinetto per bagnare le piante, sia in casa che all’esterno, ma non è una buona idea. Il motivo è semplice: contiene sostanze – in primis il calcare – che, seppur innocue per l’essere umano, possono provocare grandi difficoltà al verde. 

L’acqua “dura” può causarne persino la morte. Si tratta di un processo lento e graduale, ma estremamente frequente. Con il tempo il calcare ostruisce gli stomi, necessari alla pianta per respirare, crea una patina bianca sulla superficie della foglia che impedisce la corretta fotosintesi e soffoca le radici, impedendo loro di assorbire i nutrimenti dal terreno. Ce ne accorgiamo chiaramente quando le foglie iniziano a macchiarsi e ingiallire. 

Cosa fare, quindi? 

Una soluzione può essere l’applicazione di un filtro al rubinetto o l’utilizzo di addolcitori di acqua. Un’acqua meno dura potrà avere risvolti positivi anche su altri aspetti della vita familiare, come la preparazione dei cibi. 

In alternativa è possibile lasciar decantare l’acqua del rubinetto per 24 ore prima di utilizzarla oppure addolcirla manualmente servendosi del comune aceto di vino. Basterà versare un cucchiaio di aceto in un litro d’acqua e far riposare il tutto per 24 ore evitando di impiegare il fondo, perché li precipiterà tutto il calcare. L’aceto è particolarmente utile anche per favorire l’assimilazione del ferro da parte delle piante e tenere lontani i parassiti responsabili di infestazioni. 

Una validissima opzione, anche se meno pratica, è rappresentata dall’acqua piovana. Priva di cloro, è perfetta per innaffiare le piante da appartamento, generalmente di origine tropicale. Basterà raccoglierla durante un temporale, aiutandosi con un secchio, e farla riposare una notte per permettere a eventuali impurità di depositarsi. 

E infine parliamo di acqua demineralizzata. Ti sembra che utilizzare un liquido praticamente privo di minerali non abbia senso? Eppure è un’ottima scelta per le piante acidofile: priva di calcare e sostanze inquinanti, ne salvaguarda il benessere. 

Pensavi che l’acqua fosse tutta uguale? Niente affatto! Adesso sei pronto a prendere le decisioni migliori per tutelare la salute delle tue piante e assicurando loro floridezza e longevità. 

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