Il crisantemo, tristemente noto con il nome di Fiore dei Morti (per il periodo della sua fioritura) ha, nel resto del mondo, un significato tutt’alto che funereo.
Etimologicamente il suo nome significa “fiore d’oro”, in Cina è conosciuto fin dall’antichità come la “Margherita dai 16 petali” ed in Giappone è il fiore sacro dell’Imperatore, oltre che simbolo di buona salute e prosperità.
Con petali che spaziano dal bianco puro al giallo acceso, dall’arancione caldo al rosso profondo, i crisantemi incantano tutto il mondo con i loro colori e la loro geometrica bellezza.
Coltivazione del crisantemo
Il crisantemo è un’acidofila a fioritura autunnale, perfetta per colorare essere coltivata in vaso o in terra. Necessita di pochissime cure ed è molto resistente anche alle basse temperature.
Per avere fioriture belle e durature, dalla fine dell’estate fino a metà dicembre, a seconda delle zone:
Esposizione: il crisantemo ama il sole e può essere posizionato in una zona soleggiata, ma durante l’estate è meglio spostarlo all’ombra. Resiste bene al freddo fino ai 3 gradi, sotto questa temperatura la fioritura si blocca e, se coltivato in vaso, è meglio spostarlo in una serra per proteggerlo dal gelo.
Irrigazione: vanno bagnati regolarmente, soprattutto durante la fioritura, evitando ristagni d’acqua che potrebbero far marcire le radici.
Potatura: la fase della potatura è fondamentale perché aiuta i crisantemi a rifiorire abbondantemente l’anno successivo. Quando la pianta inizia a sfiorire, recidere tutti i fiori appassiti e accorciare i rami dando alla pianta una forma regolare. Dopo la potatura, si può ricoprire il terreno con della pacciamatura per proteggere le radici dal gelo.